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Cambio al vertice in Catalogna

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  La Catalogna cosi come i Paesi Baschi hanno da sempre vissuto sotto una fortissima spinta indipendentista   soprattutto con Puidgemont al comando e ciò è stato ulteriormente sottolineato dal referendum  indipendentista promosso nel lontano 2017 che ha sostanziato la voglia di procedere alla scissione fra la regione catalana e il potere centrale di Madrid. Tuttavia le recenti elezioni catalane svoltesi nella giornata di domenica hanno segnato forse un cambio di passo decisamente importante, dal momento che gli indipendentisti hanno dovuto cedere il passo ai socialisti catalani, che adesso detengono una larga fetta dei seggi  disponibili in parlamento . Questo “cambio della guardia   ”  potrebbe  a mio parere segnare – magari in un futuro non molto lontano-, un progressivo riavvicinamento delle due entità politiche (separate anche da una profonda differenziazione anche a livello prettamente culturale ), soprattutto se si prende in considerazione come  l’attuale primo  ministro spag

Pensieri sparsi

  Il contesto storico nel quale viviamo attualmente ci impone una serie di riflessioni su diversi aspetti : le varie proteste scoppiate nel corso di questi giorni   come “risposta ” a tutto quello che sappiamo, potrebbero essere l’inizio di qualcosa potenzialmente più grande   che potrebbe porsi come obiettivo quello di scuotere le basi di un determinato contesto sociale. Sebbene non mi riferisca a nessuno in particolare,   dal mio punto di vista credo che tali moti potrebbero assumere presto un’importanza centrale, dal momento che la loro risonanza assume di giorno in giorno contorni sempre più ampi e non marginali e ogni forma di dissenso è ben accetta   (purchè pacifica e inquadrata nel contesto legislativo di uno specifico stato). Inoltre è bene specificare come io creda fermamente nel principio di autodeterminazione dei popoli, in quanto tutti sono meritevoli di uno spazio vitale nel quale potersi esprimere liberamente e senza limitazioni, e per quanto possa essere potenzialment

L’Akragas e una salvezza più vicina che mai : Igea battuta 3-0

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  La partita di  ieri fra Akragas e Nuova Igea Virtus rischia di aver dato un accellerata decisiva al discorso salvezza : i biancazzurri di mister Marco Coppa sfoderano infatti una prestazione decisamente di alto livello  e regolano un’Igea (allenata dall’ottimo mister Di Gaetano e reduce da un periodo di forma positivo  ),  che si è  infranta contro il muro eretto da Sorrentino e compagni . Si  tratta del quarto successo consecutivo fra le mura amiche dell’Esseneto ed è un ottimo modo per mettersi alle spalle la sconfitta incassata in quel di San Cataldo. Particolarmente positiva è stata poi la prova di Litteri  (a mio parere migliore in campo ), : due  rigori conquistati, - glaciale in occasione della prima realizzazione dal dischetto- tanto gioco di squadra , sempre cercato dai compagni e in generale dà la sensazione di essersi finalmente liberato da quegli infortuni che lo hanno ingabbiato nel corso della stagione potendo risultare decisivo nel rush finale del campionato . Bentorna

La guerra fra Armenia e Azerbaijan potrebbe presto vivere nuovi picchi

  L’Asia è un continente molto vario, vasto e generalmente in pace per gran parte dei suoi protagonisti . Escludendo la Cina, la quale si è via via imposta come potenza regionale prima e potenza mondiale poi, nessuno ha cercato di assurgere a tale ruolo, preferendo un gioco attendista per cosi dire .   Ma due zone del continente asiatico sono   più di ogni altro foriere di tensioni   in questa regione :una è la guerra fra le   due Coree , con il Nord che non ha mai realmente perso di vista realmente il proprio obiettivo di portare a termine il processo di unificazione, l’altra è la spinosa questione legata al Nagorno Kharabakh, porzione di territorio aspramente contesa da Armenia e Azerbaijan Il Nagorno Kharabak è una piccola porzione di territorio nominalmente dentro i confini azeri   , ma abitata prevalentemente da armeni, i quali spingno da anni per ottenere un’indipendenza formale dal governo centrale di Baku, per poi ricongiungersi a quella che è   considerata la loro   madre

Akragas Castrovillari 5-1 : i Giganti tornano alla vittoria

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  L’Akragas torna ad assaporare il sapore della vittoria con un roboante 5-1 rifilato al Castrovillari. Grazie a questa vittoria i biancazzurri di mister Coppa salgono a ventinove punti, trovando un po di ossigeno in vista di una battaglia salvezza che si preannuncia molto importante . dopo una prima mezz’ora di stasi, a “stappare ” l’incontro è Marrale, abile a trasformare un’intelligente  sponda di Litteri (grande partita anche dell’ex centravanti di Catania Salernitana e Inter  imptrziosita anche dal gol del poker ) , e realizzare il punto del vantaggio. Si va a riposo sul doppio vantaggio grazie al sigillo  realizzato da Puglisi, mentre il 3-0 arriva poco dopo il ritorno in campo dal proverbiale “te caldo ” consumato negli spogliatoi , Litteri e il capitano Cipolla mettono infine il punto esclamativo  su una partita che dopo per l’appunto la prima mezzora di studio, e stata incanalata dai Giganti verso la vittoria. Una vittoria che potrebbe servire agli uomini di Coppa a mettere ul

Taiwan e le elezioni che potrebbero cambiare il futuro del piccolo stato

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  Le recenti elezioni svoltesi nell’isola di Taiwan potrebbero avere un ruolo molto importante nel prossimo futuro, poiché il partito appena eletto appare in netto contrasto con la posizione che vede Taiwan come parte della Cina di Xi, ipotesi fortemente caldeggiata dalla stessa Pechino, che (come più volte ribadito più volte in questi spazi in articoli precedenti), si rifà alla dottrina “Una Cina due sistemi”. Ovviamente se tale dottrina dovesse essere messa effettivamente in pratica, è sottinteso che Taiwan (come Macao e Hong Kong ), perderebbero il proprio status da paese libero e indipendente e ciò non sarebbe visto di buon occhio  anzi un eventuale approccio aggressivo da parte cinese potrebbe essere interpretato in modo molto difficile, poiché  potrebbe rappresentare l’inizio di un nuovo conflitto i cui protagonisti molto probabilmente sarebbero la stessa Cina e gli Stati Uniti, che dal loro punto di vista si sono sempre posti a  primi difensori dell’integrità politico-territoria

Un calcio definitivo al razzismo

 Quello che è occorso in questi giorni a Udine è un qualcosa che da appassionato  e amante profondo di questo sport sento il dovere di rigettare, perché è un qualcosa di  profondamente avvilente e triste per chi come me ha coltivato e coltiva tuttora il sogno di entrare a far parte di questo mondo (sia esso da “attore protagonista” o da “semplice ” componente di uno staff tecnico). Ed è  paradossale che il mondo del calcio e dello sport in generale (che notoriamente dovrebbe essere una bolla dove dovrebbe prevalere la meritocrazia),  sia spesso attraversato da episodi di questo tenore.  Episodi come quello di Maignan o quello di Vlahovic e Lukaku (giusto per citare i primi che mi vengono in mente), sono indicatori di quanto questo modo di pensare necessiti di un cambiamento il più radicale possibile e se seriamente vogliamo che ci sia un cambiamento lasciamo che il “vento del cambiamento ” parta  proprio dal macroverso sportivo, spesso portatore di alcuni di quei valori che possono str